SCRITTURA ETRUSCA, TRADUZIONE E LETTURA

Di Fabio Garuti

( English VersionDeustche Übersetzung )

Sebbene si affermi da parte di diversi studiosi che la Scrittura Etrusca è stata tradotta, questa affermazione è completamente falsa. Dell’Etrusco non si è, ad oggi, compresa né la lettura dei simboli, né la loro traduzione, né ovviamente il lessico. In sostanza la reale Lingua Etrusca è completamente sconosciuta. I più onesti ammettono che, in effetti, c’è ancora qualche problema a comprendere il significato dei vocaboli, riconoscendo che la soluzione è ancora lontana, ed hanno ragione. Sono riuscito a leggere, tradurre ed anche parlare la Lingua Etrusca, solo grazie alla comprensione dei passaggi che hanno portato alla nascita di questa bellissima Lingua.

E’ necessario partire dall’Antico Alfabeto Sardo, scoperto da me e non ancora accettato a livello ufficiale, (data una fortissima avversione proveniente dal mondo accademico Sardo in particolare ed Italiano in generale, per quanto incredibile ed assurdo possa sembrare) per arrivare allo studio del Minoico, del Miceneo, del Greco pre–Attico. Senza questi passaggi obbligati, non è possibile arrivare a tradurre, appunto, la Scrittura Etrusca, ed a comprenderne il lessico. L’Antico Alfabeto Sardo, punto di partenza obbligato ed irrinunciabile, con tutte le proprie derivazioni Mediterranee che ho già elencato, non può essere omesso da questo studio: prova ne sia che, per l’appunto, nessuno ha sostanzialmente tradotto per davvero non solo l’Etrusco, ma neppure il Minoico, il Miceneo e le Lingue Greche pre-Attiche per l’appunto, senza dimenticare la Scrittura Egizia pre-dinastica. Fortunatamente ci sono moltissimi reperti che recano iscrizioni, disseminati nei Musei di tutta Europa, e non solo. Basta una semplice controprova: chi traduca l’Etrusco, deve saper spiegare innanzitutto come costoro definissero se stessi, da dove venissero, che contatti abbiano avuto con altri Territori Mediterranei, che contatti e che ruolo abbiano avuto nella Storia della Sardegna e delle origini di Roma, su cui, in sostanza, vige ancora oggi il mistero più assoluto. Traducendo per davvero l’Etrusco risultano chiarissime anche le origini di Roma, le cronologie, e si riesce finalmente a comprendere, ad esempio, a cosa servissero i Nuraghi, come venisse chiamata l’Italia, la Sardegna, e, in definitiva, quale sia stata la reale storia del Mediterraneo. Grazie all’Etrusco ed alla Antica Lingua Sarda si chiariscono finalmente tanti nodi irrisolti della Storia del Mediterraneo, incluso il capitolo del cosiddetto Megalitismo. Chi sa tradurre traduce, chi non sa tradurre deve, giocoforza, aggiungere, togliere, inventare. E questa non è certo Storiografia o studio delle Lingue Antiche. Per quanto riguarda la Linguistica Antica in senso stretto, non basta cercare di approfondire solo l’aspetto grafico: è necessario incrociare grafica, lessico e fonetica, al fine di ottenere un risultato che, oltre la traduzione, la lettura e la pronuncia in senso stretto, possa fornire tutti i passaggi mediante i quali si è arrivati a decifrare per davvero una Lingua Antica. Ci sono riuscito grazie a studi pluridecennali, e soprattutto grazie ad una branca di studio inesistente a livello di accademia: la cronologia fonetica. Un percorso straordinario, attraverso la Storia delle Lingue.

Fabio Garuti von Frankenberg.

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